Montesquieu e la nostra Waterloo


Tutto ebbe inizio con una semplice domanda: "Che cosa è per voi la Felicità?"
Un interrogativo apparentemente semplice, che si è rivelato molto più arduo, tanto che ci  ha sottratto  tutto l'anno.

Dall'ottobre dell'anno scorso abbiamo iniziato a dedicare, quando possibile, un'ora della settimana alla riflessione su questo quesito aiutandoci con lo studio del pensiero di alcuni filosofi del passato.
La nostra prof. di lettere Filomena Ballerino era affiancata da un professore alle prime armi e più vicino a noi, Gianmaria Barilari.
La lezione era impostata in modo da stimolare il nostro interesse; spesso,dopo alcuni interventi, si venivano a creare veri e propri dibattiti che proseguivano anche dopo la fine dell'ora.
Quasi mai la pensavamo allo stesso modo, a volte capitava anche di immedesimarsi nella fazione opposta per provare a darle manforte e capire meglio le ragioni altrui.
Verso la fine dell'anno, ognuno di noi è riuscito a costruire una propria idea riguardo la felicità.
Alcune  idee erano simili a quelle di alcuni pensatori, altre, invece, una sintesi di quelle dei vari filosofi e non mancavano neanche quelle proprie, nate tramite un ragionamento personale.
Per celebrare la conclusione di questo percorso abbiamo deciso di fare un calendario contenente un riepilogo dei filosofi studiati abbinato a delle immagini adeguate. Inoltre abbiamo dedicato l'ultima pagina alle nostre riflessioni sulla felicità.

Quest'anno ci è stato riproposto di continuare questo percorso con la professoressa Lucia Biondi.
Si è presentato con una modalità leggermente diversa rispetto all'anno precedente.
Se lo scorso anno era indipendente dal programma scolastico, in questo attuale no, anzi gli argomenti di filosofia spesso rientrano nelle interrogazioni e verifiche.
Un'altra trasformazione l'hanno avuta anche le lezioni che sono diventate più esplicative, permettendo cosi meno interventi durante l'ora, ma comunque capaci di coinvolgere la classe con riflessioni autonome.
Questo aspetto potrebbe sembrare svantaggioso, ma non è del tutto così: gli argomenti delle verifiche spesso vengono trattati in queste ore e molte volte presentano diverse vie di interpretazione e svolgimento, cosa che non permetterebbe una normale verifica.
Quando poi compaiono domande di filosofia nelle interrogazioni orali si ha l'occasione di trasformarle in opportunità per esporre il proprio pensiero.
Queste lezioni risultano molto utili, in quanto riescono a far comprendere meglio il programma e soprattutto offrono un'opportunità di crescita personale ma anche sul fronte del ragionamento e della consapevolezza.

Dobbiamo però precisare che in questo percorso ci sono stati anche momenti difficili: il momento emblematico di tutto ciò, che paradossalmente ha sollevato in noi ilarità, è stato quello dell'invincibile verifica di storia, in cui la fusione italiano-storia-filosofia condita con gli ideali di Montesquieu ha spiazzato tutti. Ha spiazzato, proprio come fece Napoleone il 18 brumaio 1799...

...E ora, siamo qui in Belgio ad affrontare questo mostro che abbiamo partorito.
Ci siamo affidati alle nostre conoscenze su Napoleone... ma questa non è una semplice verifica di storia... tutte le ore dedicate i giorni addietro si sono rivelate inutili contro la netta superiorità della Filosofia, che alla quarta domanda ci ha stroncato ogni possibilità di buona riuscita.
Al che possiamo affermare con ineluttabile certezza: la felicità non si trova a Waterloo.


di Marco Mulazzani, Leonardo Sabattini, Mattia Stanghelini




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