Il trucco non è sapere la risposta ma restringere il campo dell'errore

Quest'anno, come i due passati, ho partecipato ai Giochi della chimica.
I Giochi della chimica sono una competizione dove per fare buoni punteggi occorre una discreta conoscenza della materia.
Il livello è sempre alto nella regione Marche e di solito la vera sfida è nella classe C, in particolare chi eccelle della nostra scuola, spesso, è in vetta alla classifica e sfodera discreti punteggi.
Il test è diviso in base a tipologia di scuola e anno: classe A (biennio di ogni istituto), classe B (triennio dei licei, ha 40 domande della classe A e 20 della classe C), infine la classe C (trienni dei tecnici, è la più difficile).
Sono 60 domande da rispondere in un tempo massimo di 150 minuti ovviamente se si riesce.
Rispondere bene a tutte le 60 domande è impossibile, e se succede, non in classe C, qualcosa nel test è sbagliato.
Ogni domanda ha 4 possibili risposte che vanno dalla A alla D, e per scoraggiare i furbi che si basano sulla fortuna, per ogni risposta sbagliata il punteggio viene scalato di 1 punto, una risposta corretta ne vale 3.

I quesiti molto spesso richiedono calcoli più o meno complessi, formule particolari, eccezioni difficili da ricordare, ragionamenti contorti e sempre un'attenta analisi, molte volte capita di sbagliare poiché si interpreta male il testo, oppure non lo si legge completamente.
Fare un buon test richiede molte ore di studio e se vuoi sperare nella vittoria devi allenarti molto.

La parte più importante comunque, non è vincere, bensì dare il massimo e mettersi in competizione, se la vittoria arriverà, tanto meglio.
Conoscere persone che hanno la tua stessa passione è sempre bello e interessante, scambiarsi le idee sui quesiti, confrontarsi sulle conoscenze è molto educativo e stimolante.
Due anni fa ero riuscito ad accedere alla fase nazionale, essendo della classe A non potevo accedere oltre e  non avevo molte aspettative di vittoria.
A Roma ho stretto amicizia con i miei colleghi marchigiani e, essendo una esperienza troppo breve, solo con pochi altri.
Il ragazzo delle Marche della classe C, un ragazzo con una testa davvero buona, mi ha "addestrato" su come riuscire ad emergere in futuro e  mi ha consigliato dei libri molto validi che, con il premio vinto (buono da 100€ spendibile in libri) ho acquistati subito.
Pur essendo molto bravo ed intelligente ho notato che gli mancava qualcosa, il coraggio di provare e fallire.
I suoi risultati erano sempre molto eccelsi ma scommetto che se avesse rischiato un pò di più in vita si sarebbe tolta qualche soddisfazione.-

Quest'anno mi sono cimentato di più nello studio e ho avuto anche il tempo di allenarmi nei quesiti del test dei Giochi.
Presentatosi il test però, mi sono sconsolato, molte cose del test non le avevo mai viste prima, altre erano formulate in maniera strana da insidiarmi diversi dubbi.
Di calcoli, dove mi sento più sicuro ce n'erano pochi e quindi pensavo fosse l'inferno ma poi mi sono detto:"Ho altre possibilità concrete come quest'anno?".
Ho svuotato la mente, mi sono concentrato su ogni domanda che non sapevo e ho provato a sciogliere i nodi che presentavano ragionandoci su, escludendo le risposte che ritenevo errate e seguendo quelle che sembravano corrette.
Se non la sai precisamente restringi il campo di errore.

Seguire la filosofia: "chi osa vince", mi ha portato bene, pur non essendo sicuramente il più bravo sono riuscito ad andare alle nazionali.
Quest'anno sarà mio compito istruire il mio collega dell'I.T.I.S più piccolo e appassionarlo ancor di più.


Leonardo Sabattini

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